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BLOG #25

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TENDENZE DELLA RICERCA NEL SETTORE DEI BIOSTIMOLANTI

Nonostante la legge sia rimasta per anni un po' ambigua e solo ora, finalmente, le autorità stiano lavorando per definire chiaramente questa categoria di prodotti, i biostimolanti sono entrati prepotentemente tra i prodotti "must have" del portafoglio degli agricoltori, essenzialmente perché rappresentano un'innovazione promettente e rispettosa dell'ambiente per migliorare la sostenibilità della produzione agricola. In questo articolo, indaghiamo le nuove tendenze della ricerca nel settore dei biostimolanti, analizzando l'arco temporale che va dal 1997 al 2020, dalla nascita del settore a oggi.

Produzione scientifica internazionale: panoramica

I biostimolanti rappresentano una recente innovazione tecnologica in agricoltura e l'elevato interesse per le sostanze e i microrganismi ad azione biostimolante è documentato dalla letteratura scientifica. L'attività di ricerca nel settore dei biostimolanti ha visto un forte incremento del numero di pubblicazioni negli ultimi 10 anni e in particolare negli ultimi 5 anni con una crescita esponenziale. Nel 2020, sono stati pubblicati a livello internazionale oltre 300 lavori che fanno riferimento ai biostimolanti. È interessante sottolineare che l'aumento delle pubblicazioni scientifiche segue l'andamento del fatturato del settore che è passato da 1,6 miliardi di dollari nel 2015 a 2,6 miliardi di dollari nel 2020 (Figura 1). Le ragioni dell'aumento del mercato vanno ricercate nella crescente necessità di ridurre le perdite causate alle colture dagli stress abiotici, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, e nell'esigenza di aumentare l'efficienza d'uso degli input chimici e di ridurre l'impatto ambientale dei sistemi produttivi. Un ulteriore driver di crescita è legato all'impatto che i biostimolanti esercitano sulla qualità dei prodotti commestibili, come la possibilità di migliorare le caratteristiche del prodotto (dimensioni, colore), aumentare il valore nutraceutico, ridurre la presenza di sostanze indesiderate come nitrati e metalli pesanti.

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Analizzando la suddivisione degli articoli scientifici, pubblicati tra il 1997 e il 2020, per sostanza biostimolante, esclusi i microrganismi, si può osservare che le alghe e le sostanze umiche sono state le più studiate, seguite da idrolizzati proteici, microalghe e silicio (Figura 2). In particolare, le microalghe sono state introdotte di recente nel campo dei biostimolanti e quindi le pubblicazioni relative a questa categoria sono recenti. Per quanto riguarda i biostimolanti microbici, invece, la maggior parte degli studi ha riguardato funghi micorrizici e microrganismi azotofissatori (Figura 3).

ripartizione degli elaborati per sostanza
Scomposizione delle carte da parte dei microrganismi

L'attività di ricerca sugli effetti dei biostimolanti si è concentrata soprattutto sulla resistenza agli stress abiotici, seguita dal miglioramento della qualità del prodotto e dall'aumento dell'assorbimento dei nutrienti (Figura 4).

Suddivisione dei lavori per effetto biostimolante

Distribuzione geografica e gruppi di ricerca

Dal punto di vista geografico, l 'Italia è il Paese leader per numero di pubblicazioni scientifiche, con oltre 250 articoli pubblicati dal 1997 al 2020 (Figura 5). In questa classifica, l'Italia è seguita da Brasile, Polonia, Spagna, Stati Uniti e India.

Fig5: i primi 10 paesi per produzione scientifica

La forte attività di ricerca nel settore dei biostimolanti in Italia è stata spesso associata a una solida partnership tra istituzioni pubbliche e aziende private che lavorano insieme con l'obiettivo di testare e sviluppare prodotti biostimolanti con un'azione specifica rivolta alle esigenze dei coltivatori.

fig. 6 Mappa dei ricercatori e dei gruppi di ricerca più rilevanti

Poiché l'Italia è il Paese leader nel mondo per numero di pubblicazioni scientifiche nel settore dei biostimolanti, è ovvio che i migliori scienziati provengano da università e istituti di ricerca italiani. Nella figura 6, la mappa mostra i migliori scienziati nel settore dei biostimolanti e le collaborazioni tra loro. I migliori scienziati in questo settore sono il professor Giuseppe Colla dell'Università della Tuscia (IT), che guida il comitato scientifico di biostimulant.com, il professor Youssef Rouphael dell'Università di Napoli (IT) e il professor Luigi Lucini dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (IT), entrambi membri del comitato scientifico di biostimulant.com.

Il settore dei biostimolanti si conferma un settore dinamico in cui l'attività di ricerca sta crescendo molto rapidamente e segue la tendenza all'espansione del mercato. Le sostanze umiche, gli estratti di alghe e gli idrolizzati proteici sono i biostimolanti più studiati, mentre le micorrize sono al primo posto tra i biostimolanti microbici. L'effetto più studiato dei biostimolanti è la resistenza agli stress abiotici, seguito dalla qualità del prodotto e dall'assorbimento dei nutrienti. L'Italia è il Paese che guida la classifica mondiale per numero di pubblicazioni scientifiche grazie ai crescenti investimenti pubblici e privati.

Riferimenti +

Banca dati Scopus®: https://www.scopus.com/

MarketsandMarkets™: https://www.marketsandmarkets.com/